Antonio Ledóchowski (1729-1783), deputato alla Dieta dei quattro anni, cavaliere della Medaglia di Santo Stanislao, dopo la morte della consorte entrò nella Congregazione dei Missionari a Varsavia (bisnonno).
Ignazio Ilario Ledóchowski (1789-1870), benemerito nella campagna di Napoleone (decorato con la Croce della Legione d’Onore); prese anche parte all’insurrezione di novembre, dopo la quale, alfine di evitare la deportazione in Siberia, dovette emigrare con la famiglia in Austria. Tornato in Patria, verso il termine della vita, si stabilì nel convento dei domenicani a Klimontów (nonno).
Card. Mieczysław Ledóchowski (1822-1902), arcivescovo di Gniezno e di Poznań, primate di Polonia; durante il Kulturkampf imprigionato per i suoi interventi in difesa dei diritti della Chiesa e della lingua polacca; come cardinale svolse a Roma l’incarico di prefetto della Congregazione di Propaganda Fidae (zio paterno).
Genitori
Antonio Ledóchowski (1823-1885) con il padre Ignazio emigrò in Austria, dopo la caduta dell’insurrezione di novembre; ufficiale nell’esercito austriaco; impegnato nella vita della Chiesa; membro delle associazioni cattoliche di carattere religioso-sociale; nell’anno 1883 tornò insieme alla famiglia in terra polacca.
Giuseppina (1831-1909) proveniva da un’antica stirpe cavalleresca svizzera, che diede al paese numerosi soldati e uomini di stato e rimase fedele alla Chiesa cattolica; suo padre, il conte Rodolfo, fu maggiordomo alla corte dell’imperatore.
Alcuni fratelli:
Maria Teresa (1863-1922), sorella maggiore di Giulia, chiamata „La Madre dell’Africa”. Ha fondato la Congregazione delle Suore di S. Pietro Claver; beatificata nel 1975.
Vladimiro (1866-1942), fratello di Giulia, futuro generale dei gesuiti.
Ignazio (1871-1945), il fratello più piccolo di Giulia, generale dell’esercito polacco; morì nel campo di concentramento a Dora presso Nordhausen.