Mercoledì, 25 Maggio 2016 11:16

Esilio in Scandinavia


La prima tappa è Stoccolma (Svezia), dove quasi sin dall’inizio cerca, nonostante la solitudine, di stabilire i contatti con l’ambiente locale. Si guadagna da vivere dando lezioni di lingue. Gradualmente fa venire dalla Russia le suore. Nei pressi di Stoccolma sorge la scuola do lingue per le giovani scandinave, la quale viene in seguito trasferita in Danimarca (ad Aalborg). Nella Danimarca, dove si tresferisce, con la comunità, nel 1917, organizza anche un istituto per bambini, orfani degli immigrati polacchi. Nello stesso tempo partecipa attivamente alla vita della diaspora cattolica, portando in essa le sue idee e le sue iniziative (istituisce e redige il primo mensile cattolico Solglimtar, fonda il Sodalizio Mariano).

Mantiene numerosi contatti con l’ambiente svedese e danese. La casa delle suore diventa anche luogo di incontri degli emigrati e degli uomini di stato polacchi, di vari orientamenti politici. Intrapende la collaborazione con il Comitato per l’Aiuto alle Vittime della Guerra in Polonia, di Sienkiewicz e tenendo conferenze percorre i paesi scandinavi, raccogliendo in questo modo i fondi per il Comitato. Impara le lingue scandinave, per poter meglio communicare con gli ascoltatori. Le sue conferenze sulla storia e sulla cultura della Polonia, come sul diritto di una nazione all’autodeterminazione, sensibilizzano la società scandinava ai problemi del Paese che sta per riaquistare la libertà.

Quando, due anni fa, parlai qui in svedese, molte persone non volevano venire, pensando di non potermi capire. Ma adesso, quando la sorte di migliaia di bambini polacchi è l’oggetto della mia sollecitudine, ora, la gente deve capirmi. Ed è per questo che ho deciso, due mesi fa, di imparare la lingua danese e a tal fine mi sono seduta, come un bambino, su un banco di scuola... s. Orsola, conferenza a Copenhaghen, 1917

Letto 1048 volte Ultima modifica il Venerdì, 27 Ottobre 2017 16:39